Eccoci di nuovo!! Dopo lo stop forzato, abbiamo lavorato duramente per riportare la stazione di fecondazione allo splendore originale. In questi due anni di inutilizzo le erbacce e qualche arbusto erano cresciuti molto e lo spazio era molto compromesso.
Un po’ di sano lavoro, ed una grossa sudata, e grazie alla collaborazione di molti soci, la stazione è di nuovo operativa!
Forse adesso la si utilizzerà in un modo diverso, ma la funzione di isolamento e di gestione saranno sempre gli stessi. Il lavoro continua e noi impariamo ogni stagione a fare un po’ meglio il nostro lavoro
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato
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Pensiamo all’annata 2021
Dopo 7 anni di lavoro alla Stazione di fecondazione, dobbiamo fare tesoro delle esperienze fatte.
La valle di Uccea è considerata dal punto di vista apistico “estrema”, con i suoi 3500mm di pioggia medi annuali,6500 nel 2014, l’assenza del castagno e dell’edera e temperature decisamente alpine di 6/8 gradi inferiori alla pianura friulana. Abbiamo verificato tuttavia due momenti di buona importazione nettarifera: il primo a cavallo tra aprile e maggio, probabilmente dovuto alle fioriture di acero e, a quote più alte, di lampone; poi, il secondo, un mese dopo con la fioritura del tiglio e rododendro. In entrambi i casi la costruzione dei favi avviene in modo regolare, completa anche negli angoli inferiori del foglio cereo.
Il primo periodo critico appare quasi ogni anno a metà di luglio ed è molto netto ed importante. Questo fenomeno provocato spesso l’interruzione della covata maschile, pregiudicando così le fecondazioni delle reginette dei periodi successivi. I tempi tra lo sfarfallamento e la deposizione delle uova aumentano così anche del doppio e le percentuali di regine fecondate può abbassarsi di molto. Questo nelle annate climaticamente favorevoli alle api. In periodi più difficili la pianificazione dei lavori è molto complessa.
Ovviamente questa situazione generale deve essere ben indagata e alla base di una ottima organizzazione del lavoro, dove si dovrà privilegiare la produzione delle celle in pianura che poi saranno trasportate nella stazione appena prima dello sfarfallamento. Anche la formazione dei nuclei di fecondazione sarà opportuno eseguirla in pianura. Le famiglie stesse, che sono deputate alla produzione dei maschi necessari alle fecondazioni, dovranno essere mantenute in pianura, dando così loro l’opportunità di immagazzinare risorse che diventano preziose una volta trasferite in stazione.
Alla metà di agosto non è più opportuno continuare. Le famiglie sono ormai in fase calante e abbiamo sperimentato che non ci sono più le migliori condizioni per una corretta gestione delle fecondazioni.
L’APIARIO:
Anche quest’anno porteremo in stazione 10 alveari scelti e l’obiettivo è di ricavarne almeno 5 nuclei per fine stagione, come rotazione per la risorsa degli anni futuri. Speriamo che la stagione climatica possa essere favorevole. Ad agosto porteremo di nuovo tutto l’apiario in pianura per assicurare una buona alimentazione in condizioni migliori per le api svernanti, api che siamo abituati a considerare con una aspettativa di vita media di 150-160 giorni.
Dobbiamo cercare di evitare il rischio, di incappare in uno spopolamento a marzo dovuto al fatto che l’alveare non abbia potuto completare la sostituzione delle api vecchie, la cui vita potrebbe essere ridotta a causa della cattiva alimentazione nel periodo iniziale, con api giovani. Sarebbe da indagare se esiste la possibilità che la vita media durante il periodo invernale della sottospecie carnica possa essere più lunga di quella della ligustica.
LE API:
Si riconferma la grande docilità in tutti gli alveari. Anche le api nate dalle prime regine fecondate in stazione e domiciliate altrove mantengono le stesse caratteristiche di docilità.
LA FECONDAZIONE:
Non abbiamo avuto alcun problema: La percentuale di fecondazione si mantiene attorno al 70/75% e normalmente le regine iniziavano a deporre dopo 10 giorni dall’inserimento della cella reale.
L’ORGANIZZAZIONE:
L’organizzazione del lavoro è determinante per una buona riuscita delle operazioni. Le condizioni critiche della zona, garantiscono un buon isolamento, ma richiedono tempi precisi e molta attenzione. E’ quindi molto importante che chi volesse portare del suo materiale genetico per le fecondazioni, prenda accordi per tempo e segua rigidamente le indicazioni che gli saranno date.
Se siete intenzionati a provare, scrivete a info@apecarnica.it
PREVISIONI
Ogni regina, figlia di madri della stazione e fecondata a Pian dei Ciclamini, verrà marcata con numero e registrata. Chi la avrà in cura, sarà invitato a compilare la scheda apistica che gli sarà consegnata insieme con la regina. In questo modo si allargherà molto la base per una gestione delle informazioni più efficace. La commissione inoltre ha deciso che i nuclei di fecondazione dovranno essere popolati solo con api adulte, per ridurre al minimo i rischi di trasmissione di malattie della covata.
Infine si prevede la riapertura della stazione nella seconda parte del mese di maggio, salvo condizioni climatiche particolarmente avverse.