Cari amici, come avrete sicuramete saputo, ormai siamo in dirittura di arrivo. Grazie alla buona volontà ed alla collaborazione di molti soci, i lavori sono a buon punto. Durante questo lavoro, abbiamo avuto modo di incontrare anche ricercatori che ci hanno confermato i timori che erano stati alla base di questa idea. L’inquinamento e le ibridazioni disordinate ed incontrollate, in generale, sono i fattori che più determinano la debolezza delle nostre api. Il Team della Dott.sa Silvia Battistella e del Dott. Piero Giulianini, dell’Università di Trieste, ha recentemente portato a termine uno studio sul DNA delle api presenti sul nostro territorio, ed evidenziato scientificamente quanto, da alcuni apicoltori esperti, si era ipotizzato da tempo. Così abbiamo avuto anche da loro un incoraggiamento a completare questa stazione di fecondazione, perchè strumento di ricerca interessante.
Il recinto è completo ed anche le postazioni sono quasi ultimate.
Per portare a compimento il nostro progetto, due settimane fa, su indicazione del Prof. Pechhaker, siamo andati a comperare le regine che sono necessarie per lo sviluppo di partenza. Anche in questo caso le difficoltà non sono mancate, ma alla fine, per fortuna , tutte affrontate e risolte. D’altro canto, le vicende di questo periodo legate alla moria delle api, alla scarsissima produzione, ed ai contiuni episodi di perdita delle bottinatrici che non riescono a ritornare all’alveare, ci hanno spronato a fare bene. Crediamo, con molta umiltà, che una realizzazione come questa possa diventare un laboratorio di idee e di esperienze per cercare di affrontare e risolvere anche questi enormi problemi. Naturalmente con l’aiuto di tutti ed a disposizione di tutti.
Sono felice di poter affermare che questo primo importante obiettivo che ci eravamo posti è vicino alla meta. Ci proponiamo quindi di organizzare un bel momento di incontro e condivisione per festeggiare questo primo traguardo.
Un caloroso grazie a tutti quelli che hanno potuto dedicarci del tempo, che per fortuna sono molti.
Alessandro Manzano